Fine di un nemico di Roma

versione greco Antropoi pagina 176 numero 184

Ο Μαριος εκ λιβυης μετα του στρατευματος διακομιζομενος, την υπατειαν αναλαμβανει και τον Θθριαμβον εισελαυνει επιδεικνυμενος Ρωμαιοις...

Trasferendosi Mario dalla Libia con l'esercito, assume il consolato e celebra il trionfo, mostrando ai Romani un incredibile spettacolo, (ovvero) Giugurta prigioniero; infatti egli era un uomo poliedrico e che possedeva animosità mischiata a grande malizia.

Quando poi Giugurta, dopo il trionfo, è condotto in carcere, alcuni a forza lacerano la sua tunica, altri, togliendogli a forza l'orecchino d'oro, tagliano con esso anche il lobo dell'orecchio.

Alla fine, viene gettato nudo nel burrone; combattendo per sei giorni contro la fame e stando attaccato fino all'ora estrema al desiderio di vivere, sconta la dovuta pena per le sue empietà.

Raccontano che durante il trionfo fossero portate 3007 libbre d'oro e 5775 d'argento, 7. 000 rdacme di legale corso oltre ad altre 280. 000.

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