Leocrate fugge da Atene - versione greco Licurgo da Askesis
LEOCRATE FUGGE DA ATENE
VERSIONE DI GRECO di Licurgo
TRADUZIONE dal libro Askesis
γεγενημένης γὰρ τῆς ἐν Χαιρωνείᾳ μάχης, καὶ συνδραμόντων ἁπάντων ὑμῶν εἰς τὴν ἐκκλησίαν, ἐψηφίσατο ὁ δῆμος παῖδας μὲν καὶ γυναῖκας ἐκ τῶν...
Essendoci stata la battaglia di Cheronea ed essendo accorsi tutti quanti voi nell'ἐκκλησία, il popolo decretò di accompagnare bambini e donne dalle campagne entro le mura e che gli strateghi disponessero secondo ciò che a loro sembrava opportuno per la protezione degli Ateniesi e degli altri che abitavano in Atene.
Ma Leocrate, non preoccupandosi di nessuna di queste disposizioni, dopo aver raccolto i beni che aveva, assieme ai domestici li trasportò sul battello mentre la nave già era al largo presso l'Atte, e a tarda sera lui stesso con l'amante Irenide nel mezzo dell'Atte uscito attraverso la porticina prese il largo verso la nave e se ne andò fuggendo, né provando compassione per i porti della città, dai quali salpava, né provando pudore nei confronti delle mura della patria, la cui sorveglianza lasciò sguarnita per quanto dipendeva da lui, né ebbe timore di guardare da lontano e di tradire l'acropoli e il tempio di Zeus Soter (Salvatore) e di Atena Soteira (Salvatrice) che subito invocherà affinché lo salvino dai pericoli.
una volta approdato e arrivato a Rodi, riferì, convinto di annunciare grandi successi alla patria, che aveva abbandonato la rocca della città, che era stata presa, e il Pireo mentre era assediato, e che lui era giunto da solo dopo essersi salvato.