Uno sguardo insostenibile
Askesis pagina 208 numero 124
Βουλευομένοις δὲ τοῖς ἄρχουσι καὶ συνέδροις τῶν Μιντουρνησίων ἔδοξε μὴ μέλλειν, ἀλλὰ διαχρήσασθαι τὸν ἄνδρα....
A coloro che volevano comandare e ai consiglieri tra gli abitanti di Minturno non sembrava opportuno esitare, ma sembrava opportuno uccidere l'uomo.
Ma nessuno fra i cittadini intraprendeva un'azione, poi un cavaliere gallo per stirpe piuttosto che cimbro - infatti si interrogava in entrambi i modi - prendendo il pugnale si scagliò contro quello.
Questi lo colpì in una parte della casa in cui quello giaceva non avendo una luce chiara, ma essendo al buio, si dice che gli occhi di Mario al soldato sembravano emettere una gran fiamma, poi si dice che una voce profonda uscì dall'ombra:
"dunque tu hai il coraggio, uomo, di uccidere Gaio Mario?". Quindi il barbaro si diede subito alla fuga e andò via dalla porta lasciando il pugnale nel mezzo, urlando solo questo: "non posso uccidere Gaio Mario. "