La rosa e l'amaranto
Ῥόδῳ παραφυὲν ἀμάραντον ἔφη· Οἷον ἄνθος εὐπρεπὲς εἶ, καὶ ποθητὸν καὶ θεοῖς καὶ ἀνθρώποις· μακαρίζω σε τοῦ κάλλους καὶ τῆς εὐωδίας. Τὸ δὲ εἶπεν· Ἐγὼ μέν, ὦ ἀμάραντον, πρὸς ὀλίγον καιρὸν ζῶ, καί, κἂν μηδεὶς ἐκκόψῃ με, τήκομαι· σὺ δὲ ἀνθεῖς καὶ ζῇς ἀεὶ οὕτω νέον. Ὅτι κρεῖσσον ὀλιγαρκούμενόν τινα διαμένειν ἢ πρὸς ὀλίγον τρυφήσαντα μεταβολῆς δυστυχοῦς τυχεῖν ἢ καὶ ἀποθανεῖν.
Un amaranto diceva ad una rosa: "Che bel fiore sei, e desiderato sia dagli dei, sia dagli uomini. Ti ritengo beata per bellezza e profumo. " Quella rispondeva: "Io, amaranto, vivo per poco tempo e, anche se nessuno mi taglia, appassisco. Tu, invece, fiorisci e vivi sempre giovane" Meglio durare per molto tempo accontentandosi di poco che, dopo sforzo, cambiare sorte e morire.
TRADUZIONE dal libro Manuale del greco antico testo greco diverso
Un amaranto dice a una rosa: "O rosa, hai una bella apparenza e sei desiderata dagli dei e dagli uomini: ti stimo per la bellezza e il profumo". Essa risponde: "O amaranto, ma io vivo poco tempo, e o sono recisa dagli uomini o marcisco: tu invece fiorisci e vivi e sei sempre al culmine della giovinezza".