Confrontro fra Pericle e i suoi successori: c'è chi governa nel proprio interesse e chi nell'interesse dello stato
Greco Lingua e civiltà numero 102
Traduzione n. 1
Pericle, che si pose a capo del popolo prima di questi, ricevuta la città che aveva ambizioni più modeste di quanto fosse prima che conquistasse il potere, non si spinse al personale guadagno, ma lasciò il suo patrimonio inferiore a quello che aveva ricevuto dal padre, e trasportò sull'Acropoli ottomila talenti oltre ai doni sacri.
Costoro si sono dimostrati così diversi da lui che osano dire che non possono prestare attenzione ai propri interessi a causa della cura dei pubblici affari, ma sembra che queste trascuratezze abbiano preso un tale sviluppo quanto non avrebbero neppure ritenuto giusto in passato chiedere agli dèi, e che inoltre il nostro popolo, di cui dicono di preoccuparsi, sia così ridotto che nessuno dei cittadini vive in serenità né in sicurezza, e la città è ricolma di lamenti
Traduzione n. 2
Pericle che fu capo del popolo per questi, dopo che aveva ricevuto la città che aveva ambizioni più modeste prima di conquistare il potere, non si spinse verso il proprio guadagno, ma lasciò il proprio patrimonio più piccolo che quello che aveva ricevuto dal padre, e portò sull’acropoli ottomila talenti senza contare i fondi sacri.
Costoro si sono dimostrati tanto diversi da quello che osano dire che non possono prestare attenzione ai propri interessi a causa della cura delle (cose)pubbliche, ma sembra che queste cose trascurate abbiano preso un tale sviluppo quanto non avrebbero neppure ritenuto in passato chiedere agli dei, mentre il popolo ateniese appare ridotto in tale stato che nessuno dei cittadini vive in serenità e in sicurezza ma la città e ricolma di talenti.