Giasone alla corte di Eeta
Greco: lingua e civiltà a pagina 310 numero 88
παραπλεύσαντες δὲ Θερμώδοντα καὶ Καύκασον ....
Navigando lungo il Termodonte ed il Caucaso gli argonauti giungevano pressi il fiume Fasi.
Dopo aver ormeggiato la nave, Giasone andava da Eeta riferendogli il compito affidatogli da Pelia e gli chiedeva il Vello (d'oro). Ma quello prometteva di darglielo solo se aggiogava (lett. presente "aggioga") i tori dagli zoccoli di bronzo. Erano due enormi tori selvaggi che erano in lite, che avevano zoccoli di bronzo e che emettevano fuoco dalla bocca.
Poiché Giasone era incerto su come aggiogare i tori, Medea, innamorata del giovane lo trattiene: Medea era una maga figlia di Eeta e di Idia figlia di Oceano. All'insaputa del padre cooperava con Giasone per aggiogare i tori e si offriva di consegnargli anche il vello (d'oro) se giurava di prendere la ragazza come moglie e se la conduceva (con sè) come compagna di navigazione in Grecia. Dopo che Giasone giurava, la ragazza dava un veleno/una pozione magica ai tori.
ωμνυ = ὄμνυμι verbo attiva imperfetto indicativo singolare terza