Alessandro raggiunge la reggia del nemico - versione greco Arriano
ALESSANDRO RAGGIUNGE LA REGGIA DEL NEMICO
VERSIONE DI GRECO di Arriano
Inizio: Αλεξανδρος δε σπουδη αυθις ηγεν ως ...
fine: Περσων των παλαι τιμωρια.
TRADUZIONE n. 1 - da ellenion
Alessandro marciò rapidamente verso il fiume e raggiunse un ponte che era stato costruito sopra quello e lo attraversò rapidamente con l'esercito.
Da qui si diresse rapidamente verso i Persiani cosicché giunse prima che le sentinelle rubassero le ricchezze. Si impadronì anche delle ricchezze a Pasargade nel tesoro di Ciro il primo. Mise in carica come satrapo di Persia, Fraserte, figlio di Reomito; bruciò la reggia persiana.
Consigliandolo Parmenione di risparmiarla sia per il resto si perché non è bello distruggere ricchezze ormai sue e perché gli abitanti dell'Asia non lo accoglieranno allo stesso modo nel caso che non capisse di occupare l'impero dell'Asia, ma giungendo solo come vincitore. Quello diceva di voler punire i Persiani perché (quelli) giungendo in Grecia distrussero Atene e bruciarono i suoi templi.
E disse che (li) puniva in cambio di tutti gli altri mali che i Persiani avevano fatto ai Greci. Ma mi sembra che Alessandro non abbia agito ragionevolmente e che questo non sia il castigo dei Persiani.
Traduzione da altro libro scolastico non pervenuto
Alessandro in fretta tornava indietro poiché verso il fiume sia occupava subito l'argine che si era costruito presso questo sia lo attraversava facilmente con l'esercito.
in seguito allora lo conduceva verso la persia cosi da giungere prima che le guardie saccheggiassero le ricchezze.
egli prese anche i beni dei pasargadi nei tesori del grande ciro. egli pose come satrapo della persia frasaorte figlio di reomitra, egli bruciò la reggia persiana, sebbene parmenione lo consigliasse di conservarla, per altro sia poiché non convenientemente avrebbe distrutto i suoi bene, sia poiche non con quei sistemi gli uomini presso l'asoa gli avrebbero obbedito, visto che lui non aveva deciso di impadronirsi del potere in asia, ma di portarsi solo alla vittoria.