L'azione politica e la morte di Iperide - Versione Ellenisti
Φιλος δ'ων τοις περι Δημοσθενη και Λυσικλεα και λυκουργον ουκ ενεμεινε μεκρι τελους·... και ουτως ετελευτησε. (dalla vita dei dieci oratori di Plutarco)
Pur essendo amico nei confronti di Demostene, Lisicle e Licurgo, non durò (ἐμμένω) fino alla fine; ma dopo che Lisicle e Licurgo morirono e poiché Demostene era processato in quanto si era lasciato corrompere da Arpalo, accusò Iperide.
Accusato da Aristogitone di aver trasgredito le leggi per aver emanato disposizioni che resero cittadini gli stranieri e liberi gli schiavi dopo la battaglia di Cheronea, fuggì. Poiché alcuni lo accusaronodi aver tradito molti leggi nella sua proposta "Mi oscuravano", egli disse: "le armi dei Macedoni.
Io non ho scritto la proposta di legge, ma (l'ha scritta) la battaglia di Cheronea"...(CONTINUA)