Temistocle interpreta con accortezza un vaticinio della Pizia
Erga Emeron pagina 311 numero 94
Ην δε των τις Αθηναιων ανηρ ες πρωτους νεωστι παριων, τω ουνομα μεν ην Θεμιστοκλης, παις δε Νεοκλεος εκαλεετο. Ουτος ωνηρ ουκ εφη παν ορθως .... αλλα εκλιποντας χωρην την Αττικην αλλην τινα οικιζειν.
Ma (δὲ) c'era fra gli Ateniesi(=genitivo partitivo) un uomo di recente nei (sott: cittadini) più autorevoli che era presente il cui nome era Temistocle ma veniva chiamato figlio di Neocle.
Egli diceva che gli interpreti ufficiali non avevano spiegato tutto correttamente dicendo così (ovvero) che se davvero l'oracolo avesse rivolto ciò che aveva detto verso gli ateniesi non sarebbe apparso che il responso era dato mitemente (sul vocabolario: ἠπίως χρησθῆναι che il responso era dato mitemente) (...continua)