L'usignolo e lo sparviero - Esperia
Esperia 1 pagina 461
Αηδων επι τινος υσπηλης δρυος καθημενη κατα το συνηθες ηδεν. ... οι δί ελπιδα μειζονων τα εν χερσιν οντα προιενται.
Un usignolo che stava (part. κάθημαι) su un’alta quercia, come d’ abitudine cantava. Uno sparviero che mancava di cibo, vedendo (part. θεάομαι) l’usignolo, piombatogli addosso, lo ghermì.
Quello lo pregava (impf. δέομαι) di lasciarlo andare e continuava dicendo che era insufficiente a riempire lo stomaco di uno sparviero:
«E’ chiaro che hai bisogno di cibo: è necessario però che tu ti rivolga a uccelli più grandi». E quello rispondendo disse: «Ma per me è meglio mangiare il cibo pronto in mano piuttosto che inseguire quello che non si vede ancora». Il racconto mostra che anche i migliori degli uomini fanno così, essi trascurano (3. pl. di προΐημι)
una più importante (compar. di μέγας) aspettativa che hanno già nelle mani. (by Geppetto)