Eracle e l'Idra di Lerna
Eulogia pagina 286
Come seconda fatica gli impose (ἐπιτάσσω) di uccidere l’idra di Lerna: questa, cresciuta (τρέφω) nella palude di Lerna, usciva sulla pianura e devastava il bestiame e la regione.
L’idra aveva corpo gigantesco con nove teste, otto mortali, quella centrale immortale. Salito (part. aor. ἐπιβαίνω) allora sul carro (ἅρμα -ατος, τό), guidato (ἡνιοχέω) da Iolao, andò verso Lerna, fermò (aor. di ἵστημι) i cavalli, dopo aver trovato l’idra dove cominciava la sua caverna su di un’altura presso le sorgenti dell’Amimone, colpendola con dardi (βέλος-ους, τό) roventi la costrinse (aor. ἀναγκάζω) a uscire (aor. inf ἔρχομαι), sottomise (κατέχω) quella venuta fuori ormai domata (κρατέω).
Intrappolata (περιπλέκω) fu trattenuta per uno dei piedi. Pur recidendo le teste con la clava, non poté portare a termine l’impresa: infatti da una testa tagliata ne ricrescevano due. Venne in aiuto dell’idra un granchio enorme che gli morse un piede. Perciò per uccidere questo fu chiamato (aor. ἐπικαλέω) anche il suo aiutante Iolao che mise a fuoco una parte (μέρος τι) di un bosco vicino per accendere delle torce che impedissero alla base delle teste di ricrescere.
E in questo modo dopo aver debellato (περιγίγνομαι) le teste che ricrescevano, tagliata quella immortale, la coprì (ἐπιτίθημι) con un pesante masso lungo la strada che va da Lerna ad Eleunte: dopo aver aperto il corpo dell’idra, intinse (βάπτω) le frecce nel veleno. (By Geppetto)