Il pappagallo e la gatta - Eulogos
Eulogos 2 pagina 137 numero 270
Ψιττακον τις αγορασας αφηκεν επι της οικιας νεμεσθαι.... Προς ανδρα φιλοψογον ετεροιος αει αιτιας προσαπτειν επίχειρουντα ο λογος ευχαιρος
Un tale che aveva comprato al mercato (ἀγοράζω) un pappagallo lo lasciò libero di aggirarsi per casa. Esso con grazia saltò (ἀναπηδάω) sul camino per servirsene (χράομαι), si mise a sedere (καθίζω) e di lì piacevole canticchiava.
Una gatta che lo osservava (θεάομαι) chiedeva (πυνθάνομαι) chi era e da dove era venuto (ἔρχομαι). Quello disse (λέγω):
«Il padrone mi ha comprato (ὠνέομαι poco fa». «Perciò, insolentissimo animale - disse - malgrado tu sia giunto da poco ti permetti queste cose, mentre i padroni non lo concedono a me che sono nata in questa casa, anzi se una volta lo facessi (farò), adirati mi scacciano». Quello rispondeva dicendo:
«Padrona di casa, sta molto alla larga: i padroni infatti non sopportano allo stesso modo la mia voce rispetto alla tua». Discorso che si dimostra appropriato per l’uomo facile alla critica che dà sempre le colpe agli altri. (by Geppetto)