Alcibiade rievoca il fascino straordinario dei discorsi di Socrate
Graphis pagina 292 numero 22
Ημεις γουν οταν μεν του αλλου ακουωμεν λεγοντος και πανυ αγαθου ρητορος αλλους λογους ... ορω δε και αλλους παμπολλους τα αυτα πασχοντας.
Noi dunque, quando ascoltiamo un altro parlare, sia pure un grande oratore, e (ascoltiamo)
altri discorsi, non importa niente a nessuno, per così dire; ma quando uno ascolta te, o un altro che pronuncia i tuoi discorsi, anche se l’oratore è del tutto inetto, sia quando ti ascolti una donna, sia un uomo, sia anche un giovinetto, siamo tratti fuori da noi stessi e siamo invasati.
Io, certo, o signori, se non stessi per sembrarvi essere completamente ubriaco,...(CONTINUA)