Gli effetti della peste
Graphis numero 137
Inizio: Πρωτον τε ηρξε και ες ταλλα τη πολει επι πλεον ανομιας νο νοσημα. Ραον γαρ ετολμα τις α προτερον απεκρυπτετο .... Fine: ην πριν εμπεσειν εικος ειναι του βιου τι απολαυσαι.
Per prima cosa in altre cose nella città l'epidemia ha dato inizio a numerose violazioni delle leggi.
Più agevolmente uno aveva il coraggio di fare quello che prima si guardava dal fare per proprio piacere, che vedeva accadere un rapido cambiamento tra quelli che erano felici e cessavano di vivere all'improvviso quelli che prima non avevano niente e possedevano poi le ricchezze degli altri. . Considerando ormai la vita e il denaro come valori di passaggio, bramavano godimenti e piaceri che s'esaurissero in fretta, in soddisfazioni rapide e concrete.
Nessuno si sentiva trasportare dallo zelo di impegnare con anticipo energie in qualche impresa ritenuta degna, nel dubbio che la morte giungesse a folgorarlo, a mezzo del cammino. L'immediato piacere e qualsiasi espediente atto a procurarlo costituivano gli unici beni considerati onesti e utili. Nessun freno di pietà divina o di umana regola: rispetto e sacrilegio non si distinguevano, da parte di chi assisteva al quotidiano spettacolo di una morte che colpiva senza distinzione, ciecamente.
Inoltre, nessuno concepiva il serio timore di arrivar vivo a rendere conto alla giustizia dei propri crimini. Avvertivano sospesa sul loro capo una condanna ben più pesante: e prima che s'abbattesse, era umano cercare di goder qualche pò della vita.