Creso e Solone - Diogene Laerzio
INIZIO: Κροισος ο λυδων βασιλευς μεγαλας κεκτημενος δυναμεις, πολυν σεσωρευκως... FINE: οτι μη νομιστεον πλουσιωτατους τους τα πλειστα κεκτημενους
Avendo Creso re dei Lidi molte ricchezze, e avendo accumulato molto argento e oro, mandava a chiamare i più saggi dei Greci e, passando molto tempo con loro, decise di inviarli molti doni, e li appoggiò molto per avere in cambio la virtù.
Una volta, chiamato Solone e mostratigli le sua ricchezze, chiese se gli sembrava che qualcun altro potesse essere più felice di lui. Solone disse che nessuno dei mortali di può considerare felice:
infatti colui che si è inorgoglito per la felicità e sembra che abbia la sorte che lo aiuta non sa se rimarrà con lui fino alla fine. Disse che bisogna considerare dunque la fine della vita e colui che allora è felice considerare in modo giusto felice.
Il re rispose: “ Forse che credi che io non sia la persona più felice? “ E Solone, rispondendo in questo modo, gli insegnò che non bisogna considerare più ricchi coloro che hanno grandi possedimenti.