L'aquila dalle ali mozze e l'uomo - Esopo versione greco nuova edizione
L'aquila dalle ali mozze e la volpe VERSIONE DI GRECO di Esopo
TRADUZIONE n. 1
Una volta un'aquila fu catturata da un uomo. Questi le mozzò le ali e poi la lasciò andare, perché vivesse in mezzo al pollame di casa. L'aquila stava a capo chino e non mangiava più per il dolore: sembrava un re in catene.
Poi la comperò un altro, il quale le strappò le penne mozze e, con un unguento di mirra, gliele fece ricrescere.
Allora l'aquila prese il volo, afferrò con gli artigli una lepre e gliela portò in dono. Ma la volpe che la vide, ammonì: "I regali non devi farli a questo, ma piuttosto al padrone di prima: questo è già buono per natura;
l'altro invece è meglio che tu lo rabbonisca, perché non ti privi delle ali se ti acchiappa di nuovo". Sta bene ricambiare generosamente i benefattori, ma bisogna anche guardarsi prudentemente dai malvagi.
traduzione n. 2 da altro libro
Un'aquila una volta fu catturata da un uomo, che le strappò le penne delle ali e la lasciò in casa con le galline.
E quella si sentiva umiliata per la sua sventura. Ma un altro, dopo averla acquistata, fece subito ricrescere le ali all'aquila.
E quella levatasi in volo e avendo preso una lepre, la portò immediatamente in dono al suo benefattore. Una volpe, vedendo ciò, gridò: "Non trattare con gratitudine costui, ma quello di prima, affinché lui non ti dia la caccia e di nuovo ti privi delle tue ali". La storia insegna che bisogna nutrire sinceri sentimenti di gratitudine verso i benefattori ed evitare i malvagi.