Miseria e nobilità di una prigioniera - versione greco Senofonte da Greco terza edizione
MISERIA E NOBILITà DI UNA PRIGIONIERA
Versione greco Senofonte traduzione libro Greco terza edizione
INIZIO: Οτε μεν εισηλθομεν εις την σκηνην αυτης FINE: τα μεν κατα των πεπλων τα δε και επι τους ποδας.
Ότε μέν ε'ισήλθομεν' εις την οκηνήν αυτής, το πρώτον ού διέγνωμεν αυτήν χαμαί τε γαρ έκαθίζετυ και α'ι Βεράπαιναι πάοαι περί αυτήν και...
TRADUZIONE n. 1
Quando entrammo nella tenda, inizialmente non la riconoscemmo: infatti era seduta per terra e tutte le ancelle intorno a lei; e dunque aveva l'abito uguale alle ancella;
guardando in giro volendo sapere quale fosse la padrona, sebbene seduta velate e sebbene guardasse a terra era subito evidente che si distingueva da tutte le altre.
Quando le ordinammo di alzarsi si alzarono insieme a lei tutte quelle che lei aveva intorno, ma allora si distinse in primo luogo per la maestà ma anche per portamento e decoro, sebbene si trovasse in una misera tenda; erano evidenti anche le lacrime che le cadevano, alcune sui pepli altre fino ai piedi
Traduzione n. 2
In verità, quando entrammo nella tenda in cui (la prigionera) si trovava, inizialmente non la notammo:
era seduta in terra circondata da tutte le sue ancelle e con indosso una veste non dissimile dalla loro. Ma poi, quando le esaminammo a una a una per sapere chi fosse la loro padrona, subito ci è apparsa di gran lunga superiore alle altre benché sedesse avvolta da un velo e con gli occhi fissi al suolo.
E, allorché ordinammo a lei di levarsi in piedi, tutte quelle che le stavano intorno si levarono anch'esse:
a dispetto della modestia della posa ella spiccava già per la statura e poi per la nobiltà e la grazia dell'aspetto. Potevamo vedere le sue lacrime stillare giù per la veste e fino ai piedi.