Alessandro decide di consultare l'oracolo di Ammone
Επι τουτοις ποθος λαμβανει αυτον ελθειν παρα Αμμωνα, ...
Dopo questi (fatti), lo prende(va) un desiderio di andare presso Ammone in Libia, per consultare il dio, poiché si diceva che l'oracolo di Ammone era rigoroso (veritiero)
e che ne avevano avuto bisogno anche Perseo ed Eracle, uno quando era stato inviato da Polidette contro la Gorgone, l'altro quando andava da Anteo in Libia ed in Egitto da Busiride. Alessandro era in rivalità con Perseo ed Eracle, poiché proveniva dalla stirpe (era) di entrambi (ἄμφω -οῖν, τώ duale) e metteva anche in relazione ad Ammone la sua stessa origine (γένεσις -εως, ἡ), come i miti (mettevano in relazione) a Zeus (le origini) di Eracle e di Perseo.
E quindi Con questo intendimento, egli si recava da Ammone, per conoscere anche (ἐγνωκέναι = infinito perfetto di γιγνώσκω) più precisamente (εἰσόμενος = participio futuro εἶμι)
se quello che avrebbe detto sarebbe stato vero. Egli andava fino a Paretonio vicino al mare, attraverso il deserto, sicuramente non privo di acqua, per circa milleseicento stadi, come dice Aristobulo. Di lì si dirigeva verso verso l'interno, dove c'era l'oracolo di Ammone.