La crudeltà dei Trenta
Kairos versione numero 212
ἐπειδὴ ἀπεδέρετο ἐκ τοῦ δεσμωτηρίου τεθνεώς, τριῶν ἡμῖν οἰκιῶν οὐσῶν 8 οὐδεμιᾶς εἴασαν ἐξενεχθῆναι, ἀλλὰ κλεισίον μισθωσάμενοι προὔθεντο αὐτόν....
Dopo venne trasportato fuori morto; sebbene avessimo tre case, non permisero di trasportarlo fuori da alcuna ma, affittata una topaia, ve lo deposero.
E sebbene possedesse molte vesti, non ne richiesero alcuna per la sepoltura ma, degli amici, uno procurò una veste, un altro un guanciale, un altro, infine, ciò che si trovava per la sua sepoltura.
E sebbene si prendessero settecento scudi dei nostri e tanto argento e oro e bronzo e gioielli e vesti femminili quante mai avrebbero pensato di procurarsi, e centoventi schiavi, di cui si presero i migliori, i restanti li inviarono al Tesoro Pubblico, giunsero a tale avarizia e avidità e misero in mostra la loro indole: infatti Melobio, non appena entrò in casa, strappò dalle orecchie della moglie (di Polemarco) gli orecchini d’oro che portava.
E non ottenemmo da loro pietà nemmeno circa una piccolissima parte delle ricchezze, ma infierivano su di noi a causa di quelle