Il pastore e il mare Esopo (Versione di Greco)

Il pastore e il mare
Autore: Esopo

d

versione del libro gymnasion

Un pastore, che faceva pascolare il gregge lungo la costa, vedendo il mare tranquillo fu preso dal desiderio di imbarcarsi e mettersi in commercio.

Vendette le pecore, acquistò datteri e prese il largo. Ma fu colto da un fortunale e per salvarsi dovette gettare in acqua tutto il carico. Molti anni dopo, trovandosi in riva al mare, udì un passante ammirarne la calma.

E il pastore: “Si vede che vuole ancora datteri”. La favola dimostra che è inutile vendere datteri in alto mare: non li compra nessuno.

Altra proposta per il libro gymnasion

un pastore, mentre pascolava un gregge in un luogo vicino al mare, vedendo che il mare si era calmato, desiderò avendo cambiato vita e diventando marinaio, navigare per commercio.

dunque avendo venduto il gregge e avendo comprato una grande quantità di datteri salpò sperando che la nave venisse in breve tempo riempita di ricchezze.

quando giunse nel mare sopraggiunse un violento inverno e poiché la nave correva il pericolo di affondare, fu costretto a gettare tutto il carico nei flutti. , affinché si salvasse (la nave ) e a stento si volse indietro verso il porto con la nave vuota. ma arrivando qualcuno dopo non pochi giorni ed essendosi calmato il mare, ammirandone la tranquillità, questo grida : non fidarti, infatti desidera di nuovo i datteri e perciò si mostra tranquillo perché spera che nel caso in cui fosse infuriato, altri datteri gli saranno gettati.

Versione dal libro Anthropoi pagina 93 n. 77

Un pastore mentre pascolava il gregge in un luogo costiero, vide il mare calmo e desiderò di viaggiare verso il mercato.

Allora vendette il gregge, comprò dei datteri e salpò. Ma poiché in seguito giunse un forte inverno e dal momento che la nave rischiava di essere sommersa, gettò tutta la merce nel mare e si portò in salvo a stento sulla neve vuota.

Dopo non pochi giorni, essendo l’uomo giunto a destinazione ed ammirando la tranquillità del mare, aggiunse:

“Caro mio, desideravi evidentemente i datteri, ecco perché sembravi tanto calmo”La favola insegna che le sofferenze sono insegnamenti per l’uomo.
Versione dal libro la lingua greca

Un pastore, pascolando la gregge in un luogo marittimo, poiché vide il mare tranquillo, desiderava, cambiando la (sua) vita e diventando un marinaio, intraprendere i commerci per mare.

Perciò vendeva la gregge, trasportava una grande quantità di datteri alla nave, pensando di arricchirsi in poco tempo, e (la) guidava.

Quando era sul mare, arrivava una tempesta violente e la nave era in pericolo di affondare; così era obbligato a gettare tra le onde la merce essenziale e difficilmente si salvava con la nave vuota. Dopo non pochi giorni pascolando di nuovo la gregge press o il mare, sente la calma del mare ammirata da un viandante.

il pastore diceva: " Oh amico, non fidarti: il mare vuole datteri, perciò appare tranquillo" La storia insegna che le sventure sono insegnamenti per gli uomini.

VERSIONE DA NUOVI ESERCIZI GREC I

Un pastore, pascolando il gregge, in un luogo presso il mare, vedendo sereno il mare, bramò di navigare per il commercio.

beni. Correndo la nave pericolo di affondare a causa di una violenta tempesta essendo stato costretto a gettare tutto il carico in mare, a stento nella nave vuota si salvò.

Dopo molti giorni passando qualcuno e ammirando la distesa del mare calmo, quello gridava: “non fidarti: desidera di nuovo i datteri e per questo si mostra calmo, poiché spera, quando il mare si agita, che gli altri datteri saranno gettati”. Avendo venduto le pecore e avendo acquistato datteri, salpò sperando che la nave in breve tempo si sarebbe riempita

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