L'educazione è l'unica cosa nostra immortale e divina - Plutarco versione greco
L'educazione è l'unica cosa nostra immortale e divina
VERSIONE DI GRECO di Plutarco Versione assegnata alla Maturità classica 1954 seconda sessione TRADUZIONE dal libro L'ordine delle parole
κάλλος δὲ περιμάχητον μέν, ἀλλ' ὀλιγοχρόνιον. ὑγίεια δὲ τίμιον μέν, ἀλλ' εὐμετάστατον....
TRADUZIONE
La bellezza è ambita, ma caduca; la salute preziosa, ma fragile. La forza fisica èL invidiabile, ma comoda preda della malattia e della vecchiaia, e in generale, se uno va orgoglioso della sua robustezza, si renda conto che l'idea è sbagliata: che rapporto può mai esserci tra la forza di un uomo e la potenza degli altri animali?
Di un elefante, ad esempio, di un toro o di un leone? L'educazione è l'unico nostro bene immortale e divino. Nella natura umana due sono in assoluto gli elementi più importanti: intelletto e parola. L'intelletto è signore della parola e la parola è al servizio dell'intelletto: è inespugnabile dalla sorte, inattaccabile dalla calunnia, indenne dalla malattia, al riparo dai guasti della vecchiaia, perché solo l'intelletto invecchiandoSalva ringiovanisce e il tempo, che porta via ogni altra cosa, alla vecchiaia aggiunge invece la saggezza.
La guerra, che come un torrente impetuoso tutto travolge e tutto trascina, solo l'educazione non riesce a predare. Memorabile mi sembra la risposta data dal filosofo Stilpone di Megara a Demetrio, che aveva preso e raso al suolo la sua città: quando chiese a Stilpone se avesse perduto qualcosa di suo: «No di certo!
- si sentì rispondere - La guerra non depreda la virtù». In pieno accordo e sintonia con questa appare anche la replica di Socrate a Gorgia, che gli aveva domandato, se ben ricordo, che opinione avesse del Gran Re e se lo considerava felice: «Non ho idea - fu la sua risposta - di come stia quanto a virtù ed educazione»