Furbo il gatto, ma più furbi i topi - Versione Mathesis
In una casa dove c'erano molti topi, un gatto che veniva a conoscenza (αἰσθάνομαι) di questo, lì si recava e, una volta afferratili, li mangiava (κατεσθίω)
ad uno ad uno. Questi, vedendosi ogni giorno divorati (ἀνᾱλίσκω), si dissero tra loro: "Che d'ora in poi non si scenda mai più giù, così che non si sia più uccisi: così ci dovremmo salvare dal gatto che ora è in grado di raggiungerci (ἐξικνέομαι)". Il gatto, poiché i topi non scendevano più giù, agendo d'astuzia (σοφίζω), cercava (μηχανάομαι) per tirarli fuori.
E quindi, arrampicatosi su di un palo, si lasciava pendere (ἀπαιωρέω) e fingeva di essere morto. Uno dei topi, facendo capolino e, vistolo, diceva:
"Proprio tu!, anche se fossi un otre, non mi avvicino a te!". Il racconto insegna che gli uomini previdenti, se si rendono conto della altrui malvagità, non si lasciano ingannare (ἐξᾰπᾰτάω) dalle apparenze.
(By Geppetto)
QUI trovi quella del libro Gymnasmata stesso titolo ma diversa