Carthago delenda est (II)
Πολλα γαρ ως εοικεν ηδη τον δημον ορων υβρει πλημμελουντα, και δί ευτυχιαν και ... και τελευταιον ο Κατον επι Καρχηδονοιυς πολεμον
Infatti vedendo già il popolo, com’è naturale, che commetteva molti errori per insolenza, e che era difficile da trattare al senato sia per buona fortuna sia con progetti, e che l’intera città era trascinata con forza dall’esercito per dove inclinasse con gli impulsi, voleva dunque che questo timore incombesse come un freno...(continua)