Polibio, Storie XII 25c
Ό δέ καί τούς ρηθέντας λόγους καί τήν αιτίαν παρασιωπῶν, ψευδή δ’ άντί τούτων επιχειρήματα και διεξοδικούς λέγων λόγους, αναιρεί τό τῆς ιστορίας ίδιον·... τοῖς πέλας έπιτιμῶντας πλεῖστα περί τόν ίδιον βίον άμαρτάνοντας.
Chi passa invece sotto silenzio i discorsi pronunciati e il motivo, raccontando in cambio di questi false argomentazioni e particolareggiate narrazioni, toglie ciò che è proprio della storia: ciò che particolarmente fa Timeo; anche perché i libri di costui sono piene di simili cose, come tutti sappiamo.
Qualcuno forse si chiederà come mai uno scrittore quale quello che ora sto descrivendo, abbia, per alcuni, ottenuto tanto favore e fiducia. Il motivo di ciò consiste nel fatto che, poiché nella sua opera sovrabbondano le accuse e gli insulti contro gli altri, egli non viene giudicato in base alla sua opera, né delle sue affermazioni, ma delle accuse che muove agli altri, un genere nel quale a me sembra abbia dimostrato un impegno e talento eccezionale;...(CONTINUA)