Il cammello e Zeus
Καμηλος*, επειδη ταυρον επι τοις κερασιν αγαλλομενον εωρα, αυτω εφθονει και εβουλετο και αυτη των ισων εφικνεισθαι... Ουτω πολλοι δια πλεονεξιαν τοις αλλοις εποφθαλμιωντες και των ιδιων στερουνται.
Un cammello quando vedeva un toro che era fiero (ἀγάλλω) per le corna era invidioso (φθονέω) e voleva anche lui stesso (ἐφικνέομαι) raggiungere uguali caratteristiche.
Perciò si recava da Zeus e lo pregava perché assegnasse a lui (προσνέμω) delle corna.
E Zeus si adirava (ἀγανακτέω) contro di lui, perché non era (lett. presente "è") soddisfatto (ἀρκέω) della grandezza del corpo ma desidera(va) anche cose non comuni, e non solo non gli aggiungeva delle corna, ma addirittura gli toglieva una parte delle orecchie.
Così molti che per avidità rivolgono gli occhi (ἐποφθαλμέω) sugli altri vengono privati (στερέω) delle proprie cose
Nota: * κάμηλος -ου, ὁ, ἡ = Tenete sempre presente che κάμηλος è femminile