Onestà degli ateniesi - Isocrate versione greco Triakonta
Onestà degli Ateniesi VERSIONE DI GRECO di Isocrate TRADUZIONE dal libro Triakonta
Ουτω δε πολιτικως ειχον ωστε και τας στασεις εποιουντο προς αλληλους, ουχ οποτεροι τους ετερους απολεσαντες των λοιπων αρξουσιν, αλλ'...
Testo greco Originale
οὕτω δὲ πολιτικῶς εἶχον, ὥστε καὶ τὰς στάσεις ἐποιοῦντο πρὸς ἀλλήλους οὐχ ὁπότεροι τοὺς ἑτέρους ἀπολέσαντες τῶν λοιπῶν ἄρξουσιν, ἀλλ'...
Avevano un tale senso civico che lottavano fra loro non per eliminare gli avversar! e spadroneggiare sui cittadini sopravvissuti, ma per riuscire a fare per primi qualcosa di buono per la città: formavano le storìe non in vista di un vantaggio personale, ma per il bene del popolo.
Con lo stesso spinto si interessavano anche degli affari degli altri Greci, mettendosi al loro servizio e non spadroneggiando: il loro dovere era essere condottieri e non tiranni.
Volevano essere detti capi piuttosto che padroni, essere chiamati salvatori e non distruttori; conquistavano le città con i benefìci, non le sottomettevano con la forza. Avevano parole più degne di fede dei giuramenti che si fanno oggi, e stavano ai patti come se fossero necessità inviolabili.
Non si vantavano del loro potere quanto andavano invece fieri della loro saggia condotta, e ritenevano giusto avere con gli inferiori lo stesso atteggiamento che esigevano dai superiori; consideravano le proprie città dimore private e la Grecia patria comune.