Una lettera di Nicia agli ateniesi - Tucidide versione greco triakonta
Una lettera di Nicia agli ateniesi
VERSIONE DI GRECO di Tucidide
TRADUZIONE dal libro Triakonta pag. 224
Τὰ μὲν πρότερον πραχθέντα, ὦ Ἀθηναῖοι, ἐν ἄλλαις πολλαῖς ἐπιστολαῖς ἴστε· νῦν δὲ καιρὸς οὐχ ἧσσον μαθόντας ὑμᾶς ἐν ᾧ ἐσμὲν βουλεύσασθαι....
Avete appreso, o Ateniesi, nelle molte altre lettere le cose ottenute in precedenza; ma ora c'è l'occasione non da meno di informarvi per decidere in questa situazione.
Infatti avendo vinto noi nella maggior parte delle battaglie i Siracusani contro i quali siamo stati mandati e avendo costruito le fortificazioni nelle quali ora ci troviamo, giunse Gilippo di Sparta avendo un'armata dal Peloponneso e da talune città della Sicilia.
E nella prima battaglia furono vinti da noi, ma nella seguente essendo perseguitati con molti cavalieri e lanciatori di giavellotti indietreggiammo alle fortificazioni. Ora dunque avendo noi interrotto l'assedio a causa del gran numero di nemici siamo fermi (infatti non potremmo usare tutto l'esercito, dato che la sorveglianza sulle mura impegna una parte degli opliti);
quelli ci hanno bloccato costruendo una fortificazione semplice, cosicché non è più possibile circondarli, a meno che qualcuno si impadronisca di questa fortificazione con un contingente poderoso.