L'eruzione del Vesuvio

Verso verso itaca pagina 28 numero 10

Δι ἡμέραν γίγνεται τα τῆς συμφορᾶς σημεῖα ὁ δὲ σκότος τὴν τοῦ οὐπανοῦ τìθέαν τοῖς ἀνθπώποις καλύπτει, ᾄυεμος οὐκ ἒνεστι, τὰ ζῷα ταράσσεται....

I segni della catastrofe si verificano durante il giorno; l’oscurità nasconde agli uomini la vista del cielo; non c’è vento, gli animali sono turbati.

Quando il Vesuvio sprigiona pietre e fiamme, gli abitanti fuggono, alcuni dalle case nelle strade, altri dal mare verso la terra e il Vesuvio fa cadere sulla terra e sul mare una cenere indescrivibile;

la nube si riversa sugli uomini, sugli animali e sulle case, nasconde la terra, distrugge Ercolano e Pompei.

Gli uomini hanno paura e pregano gli dèi, i bimbi inoltre piangono. La cenere arriva fino alla Siria e all’Egitto, giunge anche a Roma e oscura il sole.

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