Morigeratezza dei giovani del buon tempo antico
Οὐκ ἐν τοῖς σκιραφείοις οἱ νεώτεροι διέτριβον, οὐδ᾽ἐν ταῖς αὐλητρίσιν, οὐδ᾽ἐν τοῖς τοιούτοις συλλόγοις ἐν οἷς νῦν διημερεύουσιν, ἀλλ᾽ἐν...
I giovani non consumavano il tempo nelle bische né presso le suonatrici di flauto, né in altre compagnie del tipo di quelle in cui ora passano la giornata, ma si dedicavano alle occupazioni che erano state loro assegnate, ammirando ed emulando chi vi primeggiava.
E a tal punto evitavano la piazza che, se pure talvolta erano costretti ad attraversarla, visibilmente lo facevano con molta modestia e riservatezza Consideravano contraddire gli anziani od offenderli colpa più grave che non sia ora maltrattare i genitori.
Mangiare o bere all'osteria era cosa che neppure un servo, se onesto, avrebbe osato fare.
Si esercitavano ad essere seri e non a fare i buffoni, e i tipi faceti e la gente capace di motteggiare, a cui ora si dà il nome di begli spiriti, allora li consideravano dei disgraziati.