Il supplizio di Tantalo (Versione latino Igino)
Il supplizio di Tantalo
versione latino e traduzione
libro tirocinium laboratorio 2 pag. 156 e da altro libro
Iuppiter Tantalo concredere sua consilia solitus erat et ad epulum deorum admittere, quae Tantalus ad homines renuntiavit; ob id dicitur ad...
Tantalo, figlio di Plutone e Giove, ebbe da Dione Pelope. Giove era solito confidare a Tantalo le sue decisioni e ammetterlo al banchetto sacro degli dei, cose che Tantalo riferi' agli uomini;
per questo si dice che si trova agli Inferi immerso nell'acqua per metà del corpo e che ha sempre sete e quando vuole prendere un sorso d’acqua, l’acqua si ritira.
Nello stesso modo sulla sua testa pendono dei frutti, che quando vuole afferrare, i rami si ritirano mossi dal vento. Nello stesso modo sul suo capo pende un grande sasso, che sempre teme che crolli su di sé
Versione da altro libro di testo stesso titolo
Giove soleva confidare a Tantalo le sue decisioni e ammetterlo al banchetto degli dei, fatti che Tantalo riferi' agli uomini; per ciò si dice che si trova agli Inferi immerso nell'acqua per metà del corpo e che ha sempre sete e quando vuole assumere l'acqua, l’acqua si ritira.
Allo stesso modo sulla sua testa pendono i frutti, che quando vuole afferrar(li), i rami si ritirano mossi dal vento.
Allo stesso modo sopra il suo capo pende un grande sasso, che sempre teme che crolli su di sé.
Dal libro Iter
Tantalus, rex Phrygiae, tam carus erat diis, ut vel ad cenam eum... super caput eius ingens pendebat saxum, cuius semper ruinam timebat.
Tantalo, re della Frigia, era così caro agli dei che lo invitavano persino a cena. Ma egli non seppe custodire con saggezza una fortuna tanto grande.
Infatti, spinto dalla vanità, svelò agli altri uomini le cose che aveva sentito alla presenza di Giove. A causa di questo stesso misfatto, fu afflitto negli Inferi da un eterno supplizio, legato con catene di ferro.
Infatti da Giove gli fu inflitta una punizione tale che, pur essendo sempre in acqua, avesse sete e, pur vedendo bellissimi frutti, avesse sempre fame. Infatti ogni volta che voleva bere acqua, essa si ritirava; quando invece voleva cogliere un frutto, per placare la fame, un forte vento muoveva i rami. Al disgraziato non era lecito neppure dormire:
infatti sopra la sua testa pendeva un enorme masso, del quale temeva sempre la caduta repentina.
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