Le dodici fatiche - secondo tipo (Versione latino Igino)

Le dodici fatiche - secondo tipo Versione latino Igino

Taurum, cum quo Pasiphae concubuit, ex Creta insula Mycenis vivum adduxit. Diomedem Thraciae regem et equos quattuor eius, qui carne humana vescebantur, cum Abdero famulo interfecit; equorum autem nomina Podargus Lampon Xanthus Dinus.

Hippolyten Amazonam, Martis et Otrerae reginae filiam, cui reginae Amazonis balteum detraxit; tum Antiopam captivam Theseo donavit.

Geryonem Chrysaoris filium trimembrem uno telo interfecit. Draconem immanem Typhonis filium, qui mala aurea Hesperidum servare solitus erat, ad montem Atlantem interfecit, et Eurystheo regi mala attulit.

Canem Cerberum Typhonis filium ab inferis regi in conspectum adduxit. Condusse vivo da Creta a Micene il toro con il quale si era congiunta Pasifae.

Insieme allo scudiero Abdero uccise in Tracia il re Diomede e i suoi quattro cavalli, che si nutrivano di carne umana:

i nomi dei cavalli erano Podargo, Lampone, Xanto e Dino. Rubò la cintura all’amazzone Ippolita, figlia di Marte e della regina Otrera, che regnava sulle Amazzoni; in quell’occasione donò a Teseo Antiope sua prigioniera.

Con un solo colpo uccise Gerione, figlio di Crisaore, che aveva tre corpi. Uccise presso il monte Atlante un gigantesco serpente, figlio di Tifone, che custodiva le mele d’oro delle Esperidi e portò al re Euristeo quelle mele.

Trasse dall’Ade il cane Cerbero, figlio di Tifone, e lo condusse al cospetto del re.

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