Sulle Arie, sulle acque e sui luoghi 1.15
Περὶ δὲ τῶν ἐν Φάσει, ἡ χώρη ἐκείνη ἑλώδης ἐστὶ καὶ θερμὴ καὶ ὑδατεινὴ καὶ δασεῖα· ὄμβροι τε αὐτόθι γίγνονται πᾶσαν ὥρην πολλοί τε καὶ...
Per quanto riguarda quelli (=il popolo) del Fasi, quella regione è paludosa, calda, acquosa e boscosa;
cadono qui in ogni stagione, piogge (che sono) molte e forti; il modo di vivere degli uomini è nelle paludi, e le abitazioni sono di legno e canne, arrangiate in mezzo alle acque; ed usano poco andare a piedi in città e al porto, ma con canoe navigano su e giù (infatti ci sono imolti canali). Bevono le acque calde e stagnanti, guastate dal sole e incrementate dalle piogge (il Fasi stesso è il fiume più stagnante fra tutti e dalla corrente più quieta). I frutti che qui nascono tutti sono miseri, grami e imperfetti per via della grande quantità d'acqua, per cui non arrivano neanche a maturazione.
Un'aria greve possiede la regione, provenendo dalle acque. Per queste ragioni quindi i Fasiani sono nell'aspetto lontani dal resto degli uomini: fisicamente grandi, oltremodo grossi senza nessuna articolazione e vena visibile; hanno un colorito giallastro come se tenuti dall'ittero, e hanno la voce dal suono più basso tra gli uomini, utilizzando quell'aria non limpida, ma caliginosa e madida, e quanto al lavorare sono naturalmente piuttosto indolenti.
Le stagioni non cambiano molto né verso l'afa né verso il freddo; e i venti, in gran parte, meridionali, eccetto una sola brezza, locale: questa soffia talvolta violenta, greve e calda; chiamano questo vento col nome di "raucoso". Tramontana non ci arriva assolutamente e allorché soffi (arriva) debole e leggera.
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