Vittoria sugli Unni - Paolo Diacono versione nuovo tradurre dal latino

Vittoria sugli unni - Paolo Diacono versione latino traduzione libro Nuovo tradurre dal latino Es. pag 129 n°188

Noctu, cum cuncti Langobardi quiescerent, subito in eos Hunni irruerunt, plures sauciaverunt, multos prostraverunt et ipsum Agelmundum regem interfecerunt, eiusque filiam abstulerunt....

A notte alta, mentre tutti i Longobardi riposavano, all'improvviso si precipitarono tra di loro gli Unni, ferirono molti, molti abbatterono e uccisero lo stesso re Agelmundo e portarono via sua figlia.

Tuttavia recuperati gli uomini, i Longobardi stabilirono re Lamissio. Ed egli impetuoso per la giovane età e pronto alla guerra desideroso di vendicare la morte di Agelmundo volse le armi verso gli Unni. Ma dapprima intrapresa la battaglia i Longobardi, rivolte le spalle ai nemici, si rifugiarono agli accampamenti.

Allora il re Lamissio, vedendo questo, con grande voce cominciò ad ammonire tutti i soldati per richiamare alla mente in che modo i nemici avessero ucciso il loro re e come lamentosamente avesseroportato via la sua figlia fatta prigioniera. Infine li esortò a difendere se e loro con le armi dicendo essere meglio espirare l'anima in guerra che corrompere con beffe i nemici. Infine per l'incitamento e agli esempi del re, che per primo si era gettato in battaglia, eccitati i Longobardi irrompono contro i nemici, combattono atrocemente, sbaragliano i nemici con una grande sconfitta e vendicano tanto la morte del loro re, quanto le loro offese.

Allora conquistato un grabde bottino divennero più audaci nel ricercare le fatiche della guerra.

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