Destinato alle vittorie, ma anche a una tragica fine
Narrant patri Euripĭidis, maximi tragoediarum scriptoris, cantum esse a Chaldaeorum vatibus
Narrano che al padre di Euripide, il più grande scrittore di tragedie, fu predetto dagli indovini dei Caldei, che il figlio di costui (suo figlio), quando sarebbe cresciuto, sarebbe stato vincitore nelle gare.
Il padre, ritenendo che Euripide sarebbe stato un egregio atleta, rese tanto vigoroso il fisico del figlio con costanti esercitazioni, che alla fine lo condusse ad Olimpia. Ma quando fu ad Olimpia, il giovane non fu accettato nella gara per l'incertezza sull'età; poi invece gareggiò nelle gare Eleusine e di Teseo e fu coronato vincitore.
Poi iniziò a scrivere le tragedie. È certo che a Salamina c'è una grotta tetra e orrenda: in essa Euripide compose le tragedie, grazie alle quali ottenne
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