I giorni nefasti, cioè "neri"

Dies postridie Kalendas, Nonas, Idus a vulgo “nefasti” dicuntur et a Romanis “atri” putantur. De hac re Verrius Flaccus scribit: «Postquam Romani a Gallis Senonibus Urbem recuperaverant,

I giorni successivi alle Calende, alle None e alle Idi sono chiamati "nefasti" dal popolo e "funesti" dai Romani. A proposito di questo, Verrio Flacco scrive: "Dopo che i Romani avevano recuperato la città dai Galli Senoni, Quinto Sulpicio, tribuno militare che si apprestava a combattere contro i Galli presso l'Allia, fece i riti sacri il giorno dopo le Idi; allora l'esercito del popolo romano fu sterminato e dopo tre giorni la città fu catturata, eccetto il Campidoglio. Anche molti altri senatori ricordavano simili calamità: ogni volta che i magistrati del popolo romano compivano i riti sacri il giorno dopo le Calende, le None o le Idi, accadeva una grande rovina per la repubblica. Allora il senato rimise la questione ai pontefici perché prendessero una decisione. Questi stabilirono che in quei giorni i Romani non dovessero fare alcun rito sacro". E così molti  evitano come giorno infausto il giorno dopo le Calende, le None o le Idi. (By Vogue)

Versione tratta da Gellio

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