Animus ipse ex atomis constat; ergo, cum corpuscula illa prima dissolvuntur
Animus ipse ex atomis constatergo; cum corpuscula illa prima dissolvuntur, animus quoque, qui ex illis est factus, dissolvitur....
L'anima stessa è formata da atomi; dunque, quando per primi gli atomi si dissolvono, l'anima stessa, che da essi è formata, si dissolve.
La morte è questa dissoluzione degli atomi. Pertanto se (quando) noi viviamo, non c'è morte; in verità quando sopraggiunge la morte, noi già non viviamo più. Di conseguenza la morte non è da temere perché, quando giunge, non sentiremo nulla. la tranquillità dell'anima non sarà assolutamente turbata se, per timore della morte e perdita (aufĕro, aufers, abstŭli, ablātum, auferre) degli dei, godremo sempre di un eterno piacere.
Dunque ci sono tre generi di piaceri: i piaceri naturali e necessari (quali mangiare, bere e dormire); piaceri naturali in verità non necessari (quali prendere moglie, generare e allevare i figli); piaceri né naturali né necessari (quali ambire alla gloria e agli onori).
Il sapiente in un primo tempo vagherà (exercĕo, es, ercŭi, ercĭtum, ēre) molto tra questi tre generi, in seguito li disprezzerà; anzi, per quanto potrà, di più si allontanerà dal rapporto con gli uomini e non ambirà alla cosa pubblica, ma vivrà quasi nascosto.
(By Geppetto)
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?