Eccezionale temperamento di Arria - Nove discere
Plinio il Giovane nove discere
Scribonianus arma in Illyrico contra Claudium moverat; fuerat Paetus in partibus, et occiso Scriboniano Romam trahebatur. ...Dum haec dicit, exsiluit cathedra adversoque parieti caput ingenti impetu impegit et corruit.
Scriboniano aveva preso le armi in Illiria contro Claudio; Peto aveva parteggiato per lui e dopo la morte di Scriboniano era stato tratto prigioniero a Roma. Stava per salir sulla nave;
Arria pregava i soldati di farla salire con lui. «Bisogna pure» disse «che a un ex Console si dia qualche schiavo, perché gli serva il cibo, lo vesta, lo calzi; io farò da sola tutti questi servizi. » Non l'ottenne: noleggiò una barca da pesca e tenne dietro con quel guscio al grande vascello. Fu ancor lei, dinnanzi a Claudio, a dire alla moglie di Scriboniano, che stava per far delle rivelazioni: «Come posso io ascoltar te, fra le cui braccia fu ucciso Scriboniano, e che ancor vivi?». Da ciò risulta che la decisione della sua nobilissima morte non fu improvvisata.
Anzi, implorandola Trasea, genero suo, di non darsi la morte, dicendole fra l'altro: «Vorresti allora che tua figlia, se mi toccasse di morire, morisse con me?», essa rispose: «Se avesse vissuto con te così a lungo e in tanta concordia come io con Peto, lo vorrei». Questa risposta accrebbe l'inquietudine dei familiari;
la sorvegliarono più attentamente; se ne accorse, e: «Perdete il tempo, » disse «potete far sì che mi sia difficile morire, ma non potete far sì che non muoia». E pronunziando tali parole balzò dalla sedia, con gran forza diede del capo contro la opposta parete e cadde riversa.
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