L'attività pratica è l'esercizio migliore della filosofia

LATINO - ITALIANO VERSIONI PER TRIENNIO Pagina 89 Numero 36 Plinio il Giovane

Nam distringor officio, ut maximo sic molestissimo: sedeo pro tribunali, subnoto libellos, conficio tabulas, scribo plurimas sed inlitteratissimas litteras....

Infatti in una carica di grande autorità e di grande noia debbo sedere in un tribunale, annoto dei ricorsi, stendo contratti, scrivo moltissime lettere, ma senza alcun valore letterario.

Mi capita di tanto in tanto (ma quante volte ciò accade?) di lamentarmi con Eufrate di queste mie occupazioni. Egli mi conforta, afferma che è filosofia, e della miglior specie, anche l'esercitare pubblici uffici, istruire una causa, giudicarla, dar pareri, applicare la legge, e mettere in pratica tutto ciò che i filosofi stessi insegnano.

In questo punto certo non mi persuade, che il darsi a tali attività sia più utile del trascorrere con lui giornate intere ad ascoltarlo e a imparare. Tanto più consiglio te, che sei libero, la prossima volta che verrai in città (e dovresti venirvi il più presto per tal motivo), di consentire che egli ti istruisca e ti perfezioni, lo non ho infatti invidia, come molti, che altri goda di un bene di cui difetto, anzi provo una certa sensazione di piacere, se vedo sovrabbondare in un amico quelle gioie che non mi sono concesse. Stanimi bene (addio)

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