Le elezioni a Roma

Supersunt senes, ex quibus audire soleo hunc ordinem comitiorum ...... Multi famam, conscientiam pauci verent

Sono in abbondanza i vecchi, dai quali sono solito udire questa disposizione dei comizi. Convocato il nome del candidato, si fa un completo silenzio.

Parlava il candidato stesso in suo favore, illustrava la sua vita, elencava testimoni ed estimatori, o colui sotto il quale aveva prestato servizio militare, o colui al quale era stato questore, o ambedue, se poteva; aggiungeva alcuni dei sostenitori: essi parlavano con forza e con poche parole.

Ciò era più utile delle preghiere. Talvolta il candidato accusava o la famiglia d'origine del competitore o l'età o anche i costumi. Il senato ascoltava con severa gravità. Così più speso prevalevano i degni piuttosto che gli influenti. Le quali cose ora, corrotte da una smodata ambizione, sono arrivate fino al voto sottinteso, quasi fosse un rimedio. La qual cosa è stata completamente un rimedio: era infatti nuovo e repentino.

Ma temo che, con il procedere del tempo, scaturiscano difetti proprio dal rimedio. C'è infatti il pericolo, con i voti non formalmente espressi, che si insinui la sfrontatezza. Molti si preoccupano della fama, pochi della coscienza.

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