Plinio muore durante l'eruzione del Vesuvio
Plinio muore durante l'eruzione del Vesuvio
Plinio il Giovane
Iam dies alibi, illic nox omnibus noctibus nigrior densiorque; quam tamen faces multae variaque lumina solabantur....
Altrove era già giorno, là (era calata) una notte più scura e fitta di ogni altra notte, che tuttavia molte fiaccole e varie luci rischiaravano.
Fu deciso di andare sulla spiaggia e guardare da vicino se ormai il mare consentisse la navigazione; ma questo si manteneva ancora tempestoso e ostile. Lì, sdraiato su un lenzuolo steso per terra, chiese a più riprese [semel atque iterum] dell’acqua fredda e (la) bevve.
Poi delle fiamme e un odore sulfureo preannunziatore di (altre) fiamme spingono gli altri in fuga e lo ridestano. Sorreggendosi su due servi si alzò e subito spirò, come io desumo, poiché l’aria troppo pregna di ceneri gli ostruì il respiro e gli serrò la gola, che già di sua natura (per sua costituzione) era malata, stretta e soggetta ad un frequente bruciore.
Quando ritornò la luce del sole (ed era il terzo da quello che aveva visto per ultimo), il suo corpo (fu) ritrovato intatto ed illeso, e rivestito dei medesimi abiti che aveva indossato; l’aspetto del corpo era più simile a quello di un uomo che dorme piuttosto che a quello di un morto.
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