Silio Italico (Versione latino Plinio il Giovane)

Silio Italico versione latinoPlinio il Giovane

Modo nuntiatus est Silius Italicus in Neapolitano suo inedia finisse vitam....

Sì è divulgata poco fa la notizia che Silio Italico è morto d'inedia nel suo napoletano. Una infermità fu causa della sua morte.

Gli era venuto un tumore incurabile, la cui molestia lo fece andare incontro alla morte con irremovibile fermezza, beato e felice sino all'ultimo giorno, salvo che perse il più piccolo dei suoi due figlioli, ma lasciò peraltro il più grande e il più valente, non solo in buona fortuna, ma anche con il titolo di ex console. Sotto Nerone si era pregiudicata la reputazione (si credeva che avesse fatto fatto volontariamente il delatore), ma nelle relazioni d'amicizia con Vitellio si era comportato da uomo savio e onesto; dal proconsolato dell'Asia aveva riportato una certa gloria e lavato, con una vita privata degna di lode, la macchia dell'antico mestiere. Fu uno dei maggiorenti della città, senza far sentire il suo potere, senza sempre piena di gente (e non in virtù della sua fortuna soltanto), spendeva il tempo in dottissimi ragionamenti, quando non scriveva.

Faceva versi con più cura che ingegno, e spesso li sottoponeva al giudizio altrui in letture pubbliche. Consigliato dagli anni, abbandonò ultimamente la città e si ritirò in Campania, donde non si mosse neppure all'arrivo del nuovo imperatore. E' gran lode per il Cesare, che sotto di lui ci sia stata tale libertà, è gran lode per lui, che di tale libertà abbia osato valersi. Era amante delle cose belle, sino ad essere rimproverato di troppa smania di comperarne. Possedeva in uno stesso luogo più ville, e per troppo amore delle nuove disprezzava le vecchie.

Aveva dappertutto molti libri, molte statue, molti ritratti; e non li possedeva soltanto, ma li venerava, soprattutto quello di Virgilio, il cui giorno natalizio celebrava con maggior scrupolosità che il proprio, specialmente a Napoli, ove soleva visitare il suo supolcro, come se fosse un tempio. In mezzo a questa pace superò i settantacinque anni, essendo di costituzione delicata, più che malaticcia. E come fu l'ultimo console fatto da Nerone, così di tutti i consoli fatti da Nerone fu l'ultimo a morire.

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