Tristezza per il lutto di un amico
Tristezza per il lutto di un amico Plinio il Giovane
Dolorem ex morte Iunii Aviti gravissimum cepi, quod in primo aetatis flore exstinctus est iuvenis tantae indolis, maxima consecutus, summa consecuturus, si virtutes eius maturescere potuissent....
Preso da un fortissimo dolore per la morte di Giulio Avito, giovane di così straordinario ingegno che si spense nel primo fiore dell’età, raggiunte moltissime cose, destinato a raggiungere il posto più alto, se la sua virtù avesse potuto maturare.
Egli in casa mia aveva indossato il laticlavio, mi apprezzava, mi rispettava, mi usava quasi come un maestro; ciò è raro nei nostri adolescenti; infatti chi cede o all’età di qualcuno o all’autorità?
Gli adolescenti credono di conoscersi subito e sapere tutto, non rispettano nessuno né imitano. Ma non Avito, che voleva sempre imparare e giudicava tutti più prudenti di lui. Sempre lui consultava qualcuno o sullo studio o sulla funzione della vita. Seguì come compagno il legato Serviano che passava dalla Germania in Pannonia.
Provo grande dolore per la sua morte né ora qualche altro pensiero che posso avere su di lui.
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