I fiori (Versione latino Plinio il Vecchio)

I fiori
Autore: Plinio il Vecchio
Munera pag. 43 N° 17

Florum prima ver nuntiat viola alba, tepidioribus vero locis etiam hieme emicat; post ea, quae ion appellatur et purpurea, proxime flammeum, quod phlox vocatur, silvestre dumtaxat.

Cyclaminum bis anno, vere et autumno; aestates hiemesque fugit. Seriores supra dictis aliquanto narcissus et lilium trans maria, in Italia quidem, ut diximus, post rosam. Verum in Graecia tardius etiamnum anemone; est autem haec silvestrium bulborum flos, alia quam quae dicetur in medicis. Sequitur oenanthe ac melanium et ex silvestribus heliochrysos, deinde alterum genus anemones, quae limonia vocatur, post hanc gladiolus comitatus hyacintho. Novissima rosa, eademque prima defecit excepta sativa; e ceteris hyacinthus maxime durat et viola alba et oenanthe, sed haec ita, si devolsa crebro prohibeatur in semen ire. Nascitur locis tepidis; odor idem ei, qui germinantibus uvis, atque inde nomen.

Tra i fiori il primo che annuncia la primavera è la violetta bianca, in realtà negli ambienti miti crescono anche d'inverno; dopo questa, la quale è chiamata violetta e purpurea, vicinissima al colore della fiamma, che è chiamata violetta selvatica, solitamente silvestre. ciclamino per due anni (fiorisce) in primavera e in autunno, sfugge d'estate e d'inverno alquanto più seri dei sopra citati (sono)

il narciso e il lilium che attraverso i mari, proprio in italia (sono giunti), come abbiamo detto, dopo la rosa segue dalle selvatiche la pianta dell'elicriso, e in seguito un altro tipo di anemone, la quale viene chiamata anemone, dopo di
nasce in luoghi miti, l'odore è il medesimo di quello, che (assume) l'uva germogliando, e da lì (viene)il nome
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