Filippo conclude un assedio con l'inganno
POLIBIO LIBRO AGON pagina 119 Numero 42
Μετὰ ταῦτα δὲ ποιησάμενος ὁ Φίλιππός τινας ἀπράκτους προσβολὰς διὰ τὴν ὀχυρότητα τοῦ πολίσματος αὖθις ἀπεχώρει, πορθῶν τὰ φρούρια καὶ τὰς κατὰ τὴν χώραν συνοικίας....
In seguito Filippo, dopo aver compiuto alcuni attacchi che si rivelarono fallimentari vista la posizione sicura della città si ritirò nuovamente distruggendo i castelli ed i villaggi del territorio.
Una volta allontanatosi da la Filippo pose i suoi accampamenti dirimpetto a Prinasso. Preparò rapidamente i ripari di vimini e tutti gli attrezzi del genere e cominciò a compiere l'assedio con lo stratagemma delle gallerie. Visto però che questo attacco si risolse per lui in un fallimento perché il luogo era sassoso, escogitò un piano di questo tipo.
Di giorno faceva rumore sotto terra, come se lo scavo delle gallerie fosse stato in atto, e di notte portava fuori dei cumuli di terriccio e li accatastava alle imboccature delle gallerie, perché quelli dentro la città al vedere la grande quantità di terra che veniva ammucchiata si spaventassero. Gli abitanti di Prinasso, sulle prime resistettero con valore. Ma quando Filippo con un'ambascieria rivelò che avevano posto puntelli sul loro muro per un'estensione di circa due plettri, e chiese loro se preferissero evacuare la città con la garanzia di salvarsi o morire tutti quanti insieme ad essa, non appena fosse stato appiccato il fuoco ai puntelli, allora gli abitanti di Prinasso, prestata fede a quanto veniva loro detto, consegnarono la città.
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