La terra abitata è un'isola

Ὅτι δὲ ἡ οἰκουμένη νῆσός ἐστι πρῶτον μὲν ἐκ τῆς αἰσθήσεως καὶ τῆς πείρας ληπτέον....

Per prima cosa che la terra abitata sia un’isola s’impara dai sensi e dalla esperienza. Dovunque fu dato agli uomini di pervenire sino alle estremità della terra trovarono quel mare che chiamiamo oceano:

e dove al senso non è concesso di accertarsene, lo dimostra il raziocinio: infatti lungo il lato orientale che si trova dalla parte dell’India, e lungo l’occidentale che si trova verso gl’Iberi e i Maurusii si può navigare, ed anche lungo gran parte dei lati di mezzogiorno e di settentrione.

Il restante (mare), che noi definiamo non navigato finora perché  mai s’incontrarono fra loro naviganti partiti da luoghi opposti, non è molto, se noi poniamo a riscontro le distanze dei luoghi ai quali siamo arrivati. Non è poi verosimile che il pelago detto Atlantico sia diviso in due mari, o intercettato da istmi cotanto stretti da impedire la navigazione intorno alla terra; ma si vuole ritenere invece che sia un mare solo e continuato.

Infatti coloro i quali avendo intrapresa quella navigazione non vi riuscirono, non dissero già di aver dato volta per non avere trovato nessun continente che loro si opponesse; ma sebbene per mancanza di viveri e per essere i luoghi deserti: e mai perché fosse venuto meno il passaggio del mare.

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