I meriti di Pericle e gli errori degli ateniesi
Ὅσον τε γὰρ χρόνον προύστη τῆς πόλεως ἐν τῇ εἰρήνῃ, μετρίως ἐξηγεῖτο καὶ ἀσφαλῶς διεφύλαξεν αὐτήν, καὶ ἐγένετο ἐπ' ἐκείνου μεγίστη, ἐπειδή τε ὁ πόλεμος κατέστη, ὁ δὲ φαίνεται καὶ ἐν τούτῳ προγνοὺς τὴν δύναμιν....
Per quanto tempo assunse la difesa della città nella pace, la governava con moderazione e la custodì con fermezza e grazie a lui divenne la più potente, una volta iniziata la guerra; egli infatti durante questa mostrò di saper prevedere l’attacco (dei nemici).
Sopravvisse due anni e sei mesi: anche dopo la morte (dopo che morì) la sua previdenza in guerra fu nota alla maggioranza.
Egli diceva infatti agli Ateniesi che stando tranquilli e occupandosi delle navi e non conquistando territori (ampliando il dominio) e non esponendosi per la città sarebbero sopravvissuti: intanto quelli fecero tutte le cose al contrario e amministravano malamente le altre imprese estranee alla guerra che sembravano essere (fatte)
secondo le loro ambizioni e i loro guadagni e i loro alleati, cose che se fossero riuscite sarebbero state piuttosto onore e guadagno per i privati, se invece fossero fallite sarebbero state un danno per la città durante la guerra.
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