L'acquisto del bestiame
In libris, quos De re rustica nuncupavit, hae de ovibus scribit Varro: "Oves emere... ut pecudes maximum fructum dent". (versione latino da Varrone)
Varrone, nei libri che denominò "Sull'agricoltura/De re rustica", scrive queste cose riguardo alle pecore:
“Bisogna comprare pecore che non siano né troppo vecchie né ancora agnelli, poiché queste (le giovani) non partoriscono ancora, quelle (le vecchie) ormai non possono (farlo) più. I corpi delle pecore siano grandi, la lana morbida, i peli alti e folti. Infatti i contadini valutano molto quelle pecore che hanno questi pregi e le comprano ad alto prezzo.
Allo stesso modo i contadini richiedono tutti gli animali di razza buona. Ed individuano queste qualità da due cose: dall’aspetto e dalla discendenza. Infatti ricolmano di lodi gli arieti che hanno corna ritorte, occhi grigiastri, orecchie pelose, coda larga.
Mentre una buona discendenza è di quelle pecore che possono procreare agnelli numerosi e belli. Con la stessa cura comprano i buoi. Infatti coloro che desiderano comprare mandrie, desiderano soprattutto questo, che le bestie producano il massimo guadagno.
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