Pastori in montagna - Versione Varrone
Versione da
Versione da LATINA LECTIO pag287 n. 174
In fundis non modo pueri sed etiam puellae pecudes pascunt. In saltibus contra videre licet iuventutem, et eam plerumque armatam....
Nei fondi, non solo i fanciulli, ma anche le fanciulle fanno pascolare le greggi. Sui monti selvosi, invece, è possibile scorgere giovani, per altro per lo più armati.
I pastori devono essere scelti tali che siano robusti veloci dinamici agili affinché essi non solo siano in grado di star dietro al gregge, ma anche di difendere dall’attacco di fiere selvatiche e predatori, e di sopportare l’asperità dei monti, nonché di caricare i giumenti, correre, lanciare il giavellotto. Non tutti i popoli sono adatti alla pastorizia: di certo lo sono i Galli.
E’ opportuno che tutti i pastori siano alle dipendenze di un “capo-pastore” (ed è opportuno) che quest’ultimo sia più grande d’età e più esperto rispetto agli altri, dato che a coloro che hanno più anni ed esperienza, gli altri obbediscono più volentieri. E’ compito del “capo-pastore” provvedere a tutto l’equipaggiamento necessario al gragge ed agli (altri) pastori, con particolare attenzione al cibo per gli uomini e la medicazione per gli animali. Il “capo-pastore” deve tenere per iscritto le disposizioni mediche attinenti agli uomini e al gregge, affinché essi possano esser curati senza medico: Quindi un'analfabeta non è idoneo.
Molti proprietari ritengono che sia utile associare ai pastori delle donne, che preparino loro da mangiare e li rendano più assidui. Conviene, comunque, che queste donne siano robuste, tali che non siano da meno agli uomini nel lavoro.
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