Abilità militare dei Romani - Intellege et Verte versione latino Vegezio
Abilità militare dei romani
versione latino Vegezio traduzione
libro Intellege et verte pagina 368 numero 441
In omni proelio non tam multitudo militum et virtus indocta quam ars et exercitium solent praestare victoriam....
In tutte le battaglie non tanto la moltitudine di soldati e l'abilità naturale quanto l'arte e l'esercizio abitudinario assicurano la vittoria.
Infatti vediamo che il popolo romano per nessun altra cosa sottomettesse il mondo se non per l'esercizio delle armi la disciplina degli accampamenti e per l'uso e l'esperienza nell'attività militare. Infatti, che cosa un esiguo numero di romani avrebbe potuto valere contro una moltitudine di Galli, quando quelli invasero il Lazio dalla Transpadania e irruppero nella città stessa?
Che cosa la bassezza dei Romani avrebbe potuto osare contro l'altezza dei Germani? Ma contro tutte le cose (per ogni evenienza) giovò scelgliere reclute abili, fortificare i cittadini con l'esercizio quotidiano, prevedere qualunque cosa potesse succedere nel combattimento, punire severamente i pigri. Inoltre la conoscenza dell'arte militare nutre il coraggio. Nessuno ha paura di fare ciò che ha fiducia di aver bene imparato.
E infatti nelle battaglie l'esercito, per quanto piccolo, facilmente arriva alla vittoria: l'inesperta e ignorante moltitudine è sempre esposta al massacro. Meno numerosi e con forze inferiori, facendo irruzioni e imboscate sotto buoni comandanti, (i Romani) spesso riportarono la vittoria. Infatti giova più il coraggio che il numero.
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