da stuurm » 18 giu 2015, 13:29
Ti mando anche la mia traduzione Giada, ce ne sono tante:
Ormai il corpo, l’energia fisica abbandonava Tiberio, non ancora la dissimulazione: e anche la durezza d’animo; attento nel parlare e nell'atteggiamento, con affettata cordialità talora nascondeva il deperimento benché palese. Cambiata di continuo dimora, finalmente si stabilì presso il promontorio di Miseno, in una villa di cui proprietario un tempo era Lucio Lucullo. Là si scoprì che egli si avvicinava all'ora suprema, in questo modo: vi era un medico illustre d’arte, di nome Caricle, che non tanto soleva curare le malattie dell’imperatore, quanto dare abbondanza di consigli. Costui, come allontanandosi per propri affari e, col pretesto di riverenza stretto la mano, gli tastò il polso. Né ingannò: infatti Tiberio, non si sa se adirato e tanto più reprimendo l’ira, ordina che sia ripreso il banchetto si sdraia per mangiare oltre il solito, come per tributare un onore all'amico che partiva. Caricle tuttavia assicurò a Macrone che la forza vitale (di Tiberio) veniva meno, che non sarebbe durata più di due giorni ancora. Si affrettava quindi ogni cosa con colloqui fra i presenti, messaggi ai governatori delle provincie e agli eserciti. Sedici giorni prima delle calende di Aprile, interrotto il respiro, si credette che avesse compiuto la vita mortale; con grande concorso di persone che si congratulavano Gaio Cesare usciva per prendere il primo possesso dell’impero, quando all'improvviso si annunzia che a Tiberio ritornava la voce e la vista e che chiamava perché portassero cibo per rianimarsi dallo sfinimento. Da ciò un terrore ci fu in tutti, e mentre alcuni si disperdevano qua e là, ciascun si fingeva triste o ignaro; Gaio Cesare ammutolito, dall'alto della sua speranza, attendeva le ultime decisioni. Macrone intrepido ordinava di soffocare il vecchio gettandogli molti panni sul viso e di dileguarsi dalla abitazione. Così Tiberio morì, a settantotto anni di età.
Ciao Grazie.